OGM – Organismi Geneticamente Modificati

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Alla luce della crisi alimentare dell’epoca moderna, per aumentare la produzione agricola a livello globale, si potrebbe espandere la superficie coltivata, ma le aree oggi disponibili sono sempre meno.

Il contributo più significativo all’aumento della disponibilità di prodotti agricoli deriva dal miglioramento delle tecnologie: questo determinerebbe il 70% in più della produzione agricola mondiale.

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Le biotecnologie, secondo la definizione della Convenzione sulla Diversità Biologica nel 1992, non riguardano solo gli Organismi Geneticamente Modificati (OGM) ma un insieme di prodotti come i vaccini, le varietà migliorate, le piante micropropagate (libere da virus).

Tuttavia, la valutazione scientifica degli effetti che l’ingegneria genetica applicata alle colture potrebbe avere sull’ambiente e sulla salute umana è ancora agli inizi.

Fino ad oggi non esistono evidenze che mostrano gli effetti a lungo termine dell’uso di OGM ma, d’altra parte, questi effetti potrebbero essere visibili solo tra qualche anno quando potrebbe essere troppo tardi per porvi rimedio.

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I Pesticidi

Herbicide is sprayed on a soybean field in the Cerrado plains near Campo Verde, Mato Grosso state, western Brazil on January 30, 2011. The neighboring Pantanal area, a sanctuary of biodiversity, is presently at risk because of the intensive culture of soybean and the deforestation, scientists said. AFP PHOTO/Yasuyoshi CHIBA        (Photo credit should read YASUYOSHI CHIBA/AFP/GettyImages)

L’impiego dei pesticidi ha permesso agli agricoltori di smettere di praticare la rotazione delle colture (un metodo da sempre utilizzato per migliorare le proprietà del suolo ed evitare la proliferazione di organismi nocivi per le colture).

Essi, in base all’organismo che attaccano, si dividono in insetticidi, fungicidi ed erbicidi; sono distribuiti sui campi coltivati attraverso nebulizzatori e si depositano non solo sulle piante e sui frutti che poi mangiamo, ma anche sul terreno e nell’acqua piovana che si ricongiunge poi ai fiumi, ai laghi fino al mare.

Si calcola che ogni anno vengano immesse nella biosfera 250 milioni di tonnellate di prodotti organici di sintesi, tra cui 2 milioni di tonnellate di pesticidi (300 mila tonnellate nella sola Unione Europea).

I pesticidi, oltre a essere tossici per i parassiti contro cui vengono utilizzati, hanno effetti nocivi e letali per la stragrande maggioranza degli organismi viventi e dei sistemi biologici.

Fertilizzanti e Pesticidi

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Grazie all’impiego dei fertilizzanti in agricoltura, la produttività è aumentata, passando dai 10 quintali di grano per ettaro dei campi a coltivazione manuale, agli oltre 50 quintali per ettaro dell’agricoltura moderna meccanizzata che utilizza sostanze chimiche di sintesi.

L’uso dei fertilizzanti e pesticidi però non è sufficiente da solo!

Questi, infatti, devono essere sempre accompagnati da un tipo di coltivazione che sia in grado di assorbire le quantità innaturali di minerali fornite dalle sostanze chimiche.

Negli ultimi 50 anni l’uso di fertilizzanti sintetici è aumentato di quasi otto volte, nel tentativo di velocizzare la crescita delle coltivazioni e di aumentare, quindi, la produzione agricola annua.

Eppure, la somministrazione di così elevate quantità di fertilizzanti non garantisce una crescita proporzionale del raccolto.

Infatti, circa la metà delle sostanze che vengono oggi applicate alle colture resta sul terreno e poi finisce nelle acque sotterranee e superficiali, poiché le piante non ne possono assorbire più di una certa quantità.

 

La Chimica nell’Agricoltura Moderna

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Oggi, si ricorre a un impiego massiccio di sostanze chimiche in agricoltura.

Inizialmente queste sostanze erano utilizzate con l’obiettivo di restituire al terreno gli elementi di cui ha bisogno per far crescere la vegetazione.

Tuttavia, con il passare del tempo ne ha in realtà solo sconvolto la fertilità naturale.

Alla terra viene meno l’equilibrio biologico che le permette di mantenere la propria superficie fertile, ma anche di formarsi nel corso di intere epoche geologiche o di rinnovarsi in caso di disastri naturali.